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ESPERIENZA PERSONALE

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L'incontro con Giovanni Battista fu per Gesù un'esperienza che fece cambiare la sua vita. Dal battesimo del Giordano, Gesù non torna più al suo lavoro di Nazareth; non aderisce nemmeno al movimento del Battista. La sua vita s'incentra ora in un unico obiettivo: gridare a tutti la Buona Notizia di un Dio che vuole salvare l'essere umano.

Ma quello che trasforma la traiettoria di Gesù non sono le parole che ascolta dalle labbra del Battista, né il rito purificatore del battesimo. Gesù vive qualcosa di più profondo. Si sente inondato dallo Spirito del Padre. Riconosce se stesso come Figlio di Dio. La sua vita consisterà d'ora in avanti nell'irradiare e contagiare l'amore insondabile di un Dio Padre.

Quest'esperienza di Gesù racchiude anche un significato per noi. La fede è un itinerario personale che ognuno di noi deve percorrere. È molto importante, senza dubbio, quel che abbiamo ascoltato da bambini dai nostri genitori ed educatori. È importante quello che ascoltiamo dai sacerdoti e predicatori. Ma, alla fine, dobbiamo sempre domandarci: in chi credo io? Credo in Dio o credo in quello che mi dicono di lui?

Non dobbiamo dimenticare che la fede è sempre un'esperienza personale che non può essere rimpiazzata dall'obbedienza cieca a quello che ci dicono altri. Dal di fuori ci possono orientare verso la fede, ma sono io stesso che devo aprirmi a Dio in maniera fiduciosa.

Per questo, la fede non consiste nemmeno nell'accettare, semplicemente, un determinato insieme di formule. Essere credente non dipende in primo luogo dal contenuto dottrinale raccolto in un catechismo. Tutto questo è molto importante, senza dubbio, per configurare la nostra visione cristiana dell'esistenza. Ma, prima di questo, e dando senso a tutto questo, c'è quel dinamismo interiore che, dal di dentro, ci porta ad amare, confidare e sperare sempre nel Dio rivelato in Gesù Cristo.

La fede non è nemmeno un capitale che riceviamo nel battesimo e di cui poi possiamo disporre tranquillamente. Non è qualcosa di acquisito in proprietà per sempre. Essere credenti è vivere permanentemente nell'ascolto del Dio incarnato in Gesù, imparando a vivere giorno per giorno in maniera più piena e liberata.

Questa fede non è fatta solo di certezze. Lungo la vita, il credente vive molte volete nell'oscurità. Come diceva quel grande teologo che fu Romano Guardini, «fede è aver sufficiente luce per sopportare le oscurità». La fede è fatta soprattutto di fedeltà. Il vero credente sa credere nell'oscurità quello che ha visto in momenti di luce. Continua sempre a cercare quel Dio che è sempre aldilà di tutte le nostre formule chiare od oscure. Il P. de Lubac scriveva che «le idee che noi ci facciamo di Dio sono come le onde del mare, sulle quali il nuotatore si appoggia per superarle». La cosa decisiva è la fedeltà al Dio che ci si va manifestando nel suo Figlio Gesù Cristo.

 

José Antonio Pagola

 Traduzzione: Mercedes Cerezo

Publicado en www.gruposdejesus.com

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